Chiacchiere con l’autore 3: Misantropia Express (di Francesco Stefanacci)

Miei cari lettori, vi aspettavate – oggi – di ricevere un bel regalo di Natale dal vostro blog preferito? Lo so che a Natale manca meno di un mese, ma non potevo resistere alla tentazione di farvelo scartare: infatti è con grande gioia che vi presento la nascita di una nuova rubrica su “Giochetti & Sfizietti”!

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Siete pronti a togliere il fiocco?

Come suggerisce il titolo di questa rubrica, in “Chiacchiere con l’autore” non aspettatevi delle interviste di stampo classico, piuttosto delle allegre chiacchierate con alcuni autori di giochi da tavolo, seduti nella veranda di casa e sorseggiando del tè e sgranocchiando qualche biscotto. In queste “conversazioni”, l’argomento principale saranno i giochi da tavolo – in particolare quelli ideati dagli intervistati – ma potreste trovare anche qualche perla della loro infanzia o il loro pensiero sul mercato attuale dei boardgames.

Ora mi chiederete: ma perchè questo articolo è stato nominato “Chiacchiere con l’autore 3″? Dove sono finiti il numero 1 e il numero 2?” In parte è vero, con questo articolo nasce ufficialmente questa rubrica, ma nel corso della storia di “Giochetti e Sfizetti” ho già fatto qualche intervista, permettendo agli autori di parlare di sè e delle proprie creazioni. Per questo motivo, “Aggiungi un componente al tavolo 2” – che trattava del caso amatoriale scritto da TeoOoh! – ha guadagnato anche il “Chiacchiere con l’autore 2”, mentre il Semper Filleris che parlava di Misantropia (con appunto l’intervista del suo autore, Francesco Stefanacci) oggi è diventato effettivamente “Chiacchiere con l’autore 1”.

E di che cosa parleremo, oggi, in questa “nuova” rubrica? Dovete sapere che al “Lucca Comics & Games 2017” è uscito un nuovo Misantropia – “Misantropia Express” – e dato che ho in ostaggio l’autore, perchè non approfittarne e fargli qualche domanda?  Aspettate solo che non ricordo dove l’avevo mes… ah no, ecco, l’ho trovato!

A: Bentornato Francesco… è  da un po’ che non ci sentiamo… come è stato vivere tutto questo tempo nel baule?

F: Ottimo. Ho sviluppato nuovo odio e fobie verso il genere umano. Te, nello specifico.

A: Grazie, “gentile” come al solito! Anche se sei già stato qui come nostro… diciamo … “ospite”, ripresentati ai nostri cari lettori…

F: Sono Francesco. Scrivo, insegno scrittura, ho provato a imporre la mia presenza in tutti i campi, finché qualche disgrazi illuminato genio lungimirante non mi ha lasciato lavorare nel mondo dei giochi da tavolo. Nel 2015 ho finanziato su Indiegogo il mio primo gioco, Misantropia, al 130%. Poi è stato pubblicato da Cosplayou nel 2016. È andato soldout poco prima di Lucca, in meno di un anno.

A: Ora parliamo del tuo nuovo gioco Misantropia Express, il sequel di Misantropia. Come è nato e perché hai voluto farci questo?!?

F: Mi sembrava di non aver fatto ancora danni sufficienti nel mondo dei giochi da tavolo. La genesi di Express è un incrocio di volontà di varie persone. L’editore è rimasto molto soddisfatto della diffusione del gioco, i giocatori ne volevano ancora, e io avevo (ho tuttora) tutta una serie di idee per espandere il mondo di Misantropia. Abbiamo però convenuto che ci fossero diversi aggiustamenti da fare, a livello tecnico, e li abbiamo dovuti fare in tempi piuttosto stretti. È stato fondamentale l’apporto di un designer interno a Cosplayou: Marta Ciaccasassi. Appuntatevi il nome, perché è veramente in gamba, e la sentirete nominare spesso, in futuro.

Misantropia Express, la seconda opera di Francesco Stefanacci

A: Ho notato che anche Misantropia Express è stato illustrato da DAW … chissà quali altri Favori hai dovuto fargli…

F: In realtà, parte del lavoro l’aveva già fatta, perché alcune illustrazioni che Daw aveva fatto per il vecchio Misantropia non erano state inserite nel primo gioco per mancanza di tempo. Poi ha dovuto fare, controvoglia come sempre, nuove illustrazioni per le carte di alcuni Beni Materiali, e soprattutto gli spettacolari cartoncini Luogo. Penso che ormai mi odi del tutto. Continua a dirmi: “ma basta Misantropia! Fai altro!” Poi ci sarebbe la storia del Luogo promo che doveva fare per Lucca… Peccato che ha deciso di partire per Bali per surfare, si è perforato il timpano, ed è rimasto in ospedale fino al giorno prima di Lucca…

A: Ora basta tergiversare ed andiamo nel dettaglio: in che cosa consiste Misantropia Express?

F: Anche stavolta i giocatori interpretano degli sfigatissimi lavoratori medi, ma invece di vivere la giornata una fase per volta, si ritrovano a fine giornata in un luogo ameno come il Pub, il Centro per l’impiego o i Cantieri per raccontarsi le loro disavventure. A ogni turno tutti scelgono un’azione (pescare una carta evento, comprare un bene o curarsi una fobia, di base), pagano la Pazienza necessaria e poi affrontano le conseguenze della loro scelta. Subendo il bullismo della vita, la pazienza si esaurisce e si sviluppano Misantropia e Fobie, che ovviamente sono pesantemente deleterie, nel gioco come nella vita.

Ecco Misantropia Express, apparecchiato per tre giocatori

A: Rispetto al suo predecessore, cosa offre di nuovo Misantropia Express?

F: Mi preme sottolineare come Express non sia né un sequel né un reboot di Misantropia, e soprattutto non un restyling, come hanno erroneamente scritto alcuni siti di informazione. È proprio un gioco nuovo, basato ovviamente sul concept del vecchio. Di nuovo c’è tutto il sistema di punteggi, ora basato principalmente sull’acquisto di Beni con la valuta del gioco; il meccanismo di sviluppo di Fobie, che ora si prendono esaurendo semplicemente la Pazienza; i Beni materiali sono un mazzo di carte a sé, sempre acquistabile tramite l’apposita azione sui cartoncini Luogo; pescare gli Eventi non è più obbligatorio, ma lo si sceglie sempre tramite il Luogo, e le carte evento in sé sono molto cambiate: non sono più illustrate e una buona metà chiede al giocatore di fare una scelta, tipo libro-game, con effetti diversi. Anche a livello di materiali è tutto nuovo: ci sono due mazzetti di minicard, uno per i Beni e uno per gli Indizi; c’è un Dado (ribattezzato Dado di Murphy), tantissimi segnalini, e il tabellone si è sdoppiato in sei (esiste una parola sola per dirlo? “disesato”?). Pennarello e plance riscrivibili sono stati eliminati. E per i più tirchi: è pure abbassato di prezzo!

A:  Ma le Fobie vanno sempre interpretate, giusto?  E i gettoni Misantropia ci sono ancora? Ed i segnapunti per la Pazienza?

F: Ovviamente certo, che me lo chiedi a fare! L’interpretazione delle Fobie (e relativa gente malvagia che fa di tutto per farti sbagliare) è uno dei punti centrali di Misantropia, e sempre lo sarà. Stavolta però si sviluppa una nuova Fobia tutte le volte che si finisce la Pazienza (invece di “ogni due segnalini Misantropia”), e sbagliare l’interpretazione comporta la perdita di un punto Pazienza. Importantissimo: ora è molto più facile curarsi le Fobie, perché in ogni Luogo c’è una casella dedicata. Comporta un minigioco in cui devi spiegare in che modo l’oggetto riportato su una delle carte “indizio” che peschi può aiutarti a superare la tua fobia.

Auguri a convincere gli altri giocatori che un toro ti permette di curarti la paura delle ginocchia!

I segnalini Misantropia ci sono sempre, e hanno sempre conseguenze terribili, anche se non innescano direttamente le fobie. Sono accompagnati dai gettoni dei soldi. Anche i segnapunti pazienza sono sempre lì, ma come il tabellone anche loro non sono più scrivibili, vanno da zero a sette punti pazienza, e si segnano con un altro gettone apposito. Per tutte le altre differenze col gioco, date un’occhiata qua: https://goo.gl/gTTbLn

Come si dice… “Qualcosa di nuovo, qualcosa di vecchio, qualcosa di prestato, qualcosa di blu e… un soldo nella scarpa!”

A: E come si vince a Misantropia Express?

F: Si deve come sempre essere più sani di mente degli altri, perché come sai il messaggio finale di Misantropia – nonostante sembri apparentemente il contrario – è sempre positivo. Stavolta si dovrà combattere il malessere di Misantropia e Fobie mantenendo il proprio Lavoro e acquistando Beni materiali.

A: A chi consiglieresti il gioco? E bada a rispondere “ a tua madre” come l altra volta, altrimenti…

F: A tuo padre.
No, davvero. Il vecchio misantropia aveva delle complicazioni di design e regolamento che non lo rendevano adatto proprio proprio a tutti. Al prototipo di Express, invece, ho fatto giocare i miei genitori: spiegato in cinque minuti, hanno capito tutto al volo e abbiamo fatto una partita di una ventina di minuti senza grossi intoppi. Sono rimasto stupito del risultato io per primo!

A: Vabbè, per questa volta ti credo (quindi niente baule)… Ultima domanda: hai qualche progetto in futuro? Non mi dire che vuoi fare Misantropia 3: il ritorno del ritorno?

F: Sto lavorando a diversi progetti, non ti so ancora dire quale porterò a compimento per primo. Ho un gioco basato su un classico della fantascienza che mi sta prendendo molto. Ho un gioco di combattimenti in stile Happy Tree Friends, e devo lavorare su un gioco di carte e uno skirmish di miniature su commissione (quest’ultimo più sul lato scrittura, però). Per Misantropia, invece, ho una tonnellata di idee. Avrei già le idee per due o tre espansioni standalone molto grandi, più espansioncine più piccole alla Munchkin, per integrare direttamente il gioco base (che adesso è diventato Express). Tutta sta però nel capire come muoversi, insieme all’editore, e ovviamente dopo aver visto i risultati di Express. Misantropia è andato molto bene, ma magari è stata la fortuna del principiante.

A: Ok, visto che oggi sei stato abbastanza bravo e “simpatico”, credo che ti lascerò andare, così potrai tornare dalla tua famiglia… sei contento?

“Ecco, bene che ho un’altra espansione di Misantropia da fargli testare”

Bene, ora che il nostro ospite se ne è andato, vi faccio una piccola confidenza: io possiedo il gioco (con tanto di dedica dell’autore), ma ancora non sono riuscito a provarlo, anche se prevedo che sarà spassosissimo! Ma non vi preoccupate perchè – una volta giocato – di sicuro ne parlerò nella rubrica “Semper Filleris”. Intanto vi saluto – sperando che il regalo vi sia piaciuto – e ci rivediamo la prossima settimana con un nuovo articolo!

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